New Harley-Davidson X440T
Categoria: News, Strade del Sud
Negli anni ’90, quando le moto puzzavano di benzina, gli scarichi sembravano trombe d’assedio e la parola “Bluetooth” suonava come una malattia esotica, nessuno avrebbe immaginato che un giorno avremmo commentato una Harley monocilindrica … soprattutto piena di elettronica. E invece eccoci qui, faccia al vento e sopracciglio sollevato, di fronte alla nuova Harley-Davidson X440T. Sorella evoluta della X440, la versione “T” arriva sul mercato con la presunzione di essere più moderna, più aggressiva, più equipaggiata … insomma: quella della famiglia che ha studiato. Ma come ogni biker old-school sa bene, non sempre chi si presenta con la giacca tecnica e l’aria sicura è davvero pronto a farsi rispettare al semaforo.

Design: quando la cugina timida si rifà il look e arriva al raduno come una star. La X440 era semplice, quasi pudica: forme pulite, un po’ tondeggianti, l’aria di quella che non ti mette pressione. La X440T, invece, si è presentata al raduno con: coda rifinita come un taglio di capelli appena uscito dal barbiere; specchietti bar-end che urlano “guardami!”; sella ribassata per sembrare più muscolosa; grafiche che ricordano quei giubbottini fluorescenti che negli anni ’90 ci vergognavamo di mettere … ma poi mettevamo lo stesso. È più furba, più trendy, più appariscente. Sarà … ma una parte di noi continua a preferire le moto che non hanno bisogno di gridare per farsi notare.

Tecnologia: la X440T ha più elettronica di un casco da GP. Dove la X440 andava avanti con la sua fierezza da meccanica nuda e cruda, la X440T si presenta come un piccolo centro di comando NASA: ride-by-wire (non più il cavo che ti dava quel rassicurante “tiraggio”); due modalità di guida, Road e Rain (prima si chiamavano “vai piano” e “vai piano davvero”); controllo di trazione, così la mamma è tranquilla; ABS posteriore disattivabile, per quando vuoi ricordarti com’era la vita prima delle cure moderne; display TFT a colori con Bluetooth, che noi scambieremmo per una TV portatile a cristalli liquidi. È tutto bello, intendiamoci. Ma i cresciuti a giri di chiave e indicatori a lancetta, un po’ si commuovono ancora quando vedono un pezzo di ferro che vibra senza bisogno di chip.

Motore: stessa anima, più educazione. La X440T mantiene il monocilindrico 440 cc della sorella: 27 cavalli, 38 Nm di coppia. Non farà impallidire nessuno al semaforo, ma se lo tratti bene ti ripaga con un caratterino che ricorda certe monocilindriche di provincia che negli anni passati vedevamo davanti alle scuole, parcheggiate in maniera discutibile. La differenza sta nella risposta del gas: più educata, meno ruvida. Diciamo che le vecchie monocilindriche erano le compagne di banco che ti davano spintoni. La X440T è quella che alza la mano e aspetta il suo turno. Pergamena d’oro per buona condotta.

Il prezzo: moderna sì, ma senza tirarsela troppo. La X440T costa un po’ più della X440. E ci sta. La tecnologia, il look più aggressivo, la lista di gadget … tutto fa brodo. Ma per fortuna non stiamo parlando di cifre da vendita di organi: è una Harley accessibile, pensata per i giovani che vogliono entrare nel mondo delle due ruote americane senza dover vendere la collezione di Rolex (originali) di papà.

Conclusione da biker vecchia scuola. La X440T è la nuova generazione che si affaccia al mondo con entusiasmo, piena di funzioni, di colori e di autostima. La X440, invece, è quella genuina, concreta, che non sa cosa sia un aggiornamento firmware ma sa perfettamente come si sente la strada sotto le ruote. La X440T ci incuriosisce, ci diverte, ci fa sorridere … ma mentre la guardiamo, con quel sopracciglio un po’ sollevato, continuiamo a pensare che la vera magia di una moto sta in ciò che senti nel petto e non in ciò che lampeggia sul display. Però oh … se un giorno mi vedete provarla davvero, non siate cattivi. Sto solo “testando l’evoluzione” e magari, sotto sotto, un po’ mi piace pure! Ma resto a bestemmiare sul mio vecchio Shovel bobber!